In ascolto tramite Spotify In ascolto tramite YouTube
Passa al video di YouTube

Caricamento del lettore...

Esegui lo scrobbling da Spotify?

Collega il tuo account Spotify a quello di Last.fm ed esegui lo scrobbling di tutto quello che ascolti, da qualsiasi app di Spotify su qualsiasi dispositivo o piattaforma.

Collega a Spotify

Elimina

Biografia

  • Data di nascita

    28 Settembre 1934

  • Luogo di nascita

    Livorno, Livorno, Toscana, Italia

  • Data di morte

    19 Gennaio 1980 (età: 45)

Piero Ciampi (Livorno, 28 settembre 1934 – Roma, 19 gennaio 1980) è stato un cantautore italiano.

Nacque al numero 12 di via Pelletier nel quartiere Pontino di Livorno. Un quartiere popolare abitato da sempre da portuali e piccoli commercianti. E commerciante (di pelli) era anche il padre di Piero, che nacque dal secondo matrimonio.

Durante la guerra, a seguito dei furiosi bombardamenti che fecero migliaia di vittime tra i livornesi, la famiglia Ciampi sfollò nelle campagne pisane per tornare a Livorno solo diversi anni dopo la fine del conflitto quando la zona fu definitivamente bonificata.

Terminate le scuole superiori si iscrisse alla facoltà di ingegneria dell'Università di Pisa ma la abbandonò dopo aver sostenuto circa metà degli esami. Tornato a Livorno mise su, con i fratelli Roberto e Paolo, un trio in cui lui era il cantante. Per vivere però lavorava in una ditta di oli lubrificanti del porto fino a quando non partì militare.

Il periodo del CAR lo svolse a Pesaro dove passava le serate in libera uscita suonando nei locali della zona insieme a tre commilitoni tra cui Gianfranco Reverberi. Già durante questo periodo si ricordano le sue grandi bevute, il suo carattere che lo porta a cercare la rissa. Ma era anche un uomo e poeta affascinante che poteva suscitare solo sentimenti estremi: odio o amore. E di lui si innamora anche la figlia del comandante a cui Ciampi scrive lettere ogni giorno: secondo Reverberi, "neanche Cyrano de Bergerac avrebbe saputo fare di meglio".

Tornato a Livorno suona il contrabbasso (strumento imparato a suonare da autodidatta) in piccoli complessini della zona. Ma l'inquietudine e l'insoddisfazione crescevano e così nel 1957, senza una lira in tasca, passò da Genova, dove incontrò Reverberi e dove nacque l'amicizia con il pittore Federico Sirigu, per poi andare a Parigi. Qui si arrangiava cantando per poche lire le sue poesie, magari scritte poche ore prima in una birreria. Spesso non aveva neppure i soldi per mangiare ma si fece conoscere in alcuni ambienti parigini dove lo chiamavano "l'italianó"; qui conobbe Louis-Ferdinand Céline e divenne estimatore di Georges Brassens.

Nel 1959 tornò a Livorno dove passava le giornate ubriacandosi e progettando il futuro. Reverberi, che nel frattempo era entrato nell'ambiente musicale, lo raggiunse e lo convinse a trasferirsi a Milano dove lavorava, insieme con Franco Crepax, alla Ricordi. Nel 1961 Ciampi pubblica, per la Bluebell di Antonio Casetta, il suo primo disco. Il nome che compare in copertina è quello di Piero Litaliano (riprendendo quindi, senza l'apostrofo e senza l'accento, il suo nomignolo parigino).

Crepax passa alla CGD e Ciampi lo segue. Per questa etichetta inciderà altri singoli e, nel 1963 il suo primo album: Piero Litaliano (ristampato in cd nel 1990 con lo stesso titolo ma con il vero nome del cantante). L'album però non ha successo né di pubblico né di critica (se si eccettua il giudizio di Natalia Aspesi che scrisse "nei suoi versi ci si trova qualcosa di abbastanza poetico per riuscire incomprensibile all'amatore abituale di canzonette").

Non fu un periodo felice per il cantautore. Tornò dapprima a Livorno e poi fu a Roma con Gaetano Pulvirenti (uno dei fondatori della Karim) che gli affidò la direzione artistica di una piccola etichetta discografica, la Ariel (nata alla fine degli anni '50). In questo periodo Ciampi si dedica a composizioni più orecchiabili e firma canzoni per altri interpreti; tra queste "Lungo treno del sud" nel 1962 per Tony Del Monaco, "Nessuno mai mi ha mandato dei fior" nello stesso anno per Katyna Ranieri, "Nato in settembre" e "Ballata per un amore perduto" nel 1963 entrambe per Georgia Moll, "Autunno a Milano" nel 1964 per la celebre Milly e soprattutto "Ho bisogno di vederti" che, cantata da Gigliola Cinquetti, arrivò quarta al Festival di Sanremo del 1965.

Questa canzone fu poi ripresa, nello stesso anno, anche da Connie Francis, Wilma Goich, e Memo Remigi; la incise poi anche lui, ma senza successo, così come non ebbe successo la Ariel che chiuse poco dopo.

Nel 1967 esce per la casa discografica Sibilla "Lucia Rango Show", un album della cantante Lucia Rango che contiene alcune canzoni nuove scritte da Ciampi su musiche di Elvio Monti (per la precisione "Samba per un amore", "Il tuo volto", "Stasera resta qui", "Primavera a Roma", "Ti ho sognato" e "Sono stanca"), più alcuni suoi vecchi brani cantati dalla Rango ("Non chiedermi più", "Fino all'ultimo minuto", "Quando il giorno tornerà", "Qualcuno tornerà" e "Hai lasciato a casa il tuo sorriso").

Esiste un'incisione inedita del 1967 cantata a due voci da Piero Ciampi e Lucia Rango.

Se la vita professionale si rivela difficile, non diversa è quella personale e affettiva. Tutti gli anni sessanta sono anni di vagabondaggi: Svezia, Spagna, Inghilterra, Irlanda, forse addirittura Giappone. Scappa senza dire niente a nessuno. Così come scappano le sue donne: Moira, irlandese, che dopo meno di un anno di matrimonio va via con Stefano, il loro figlio nato nel 1963; Gabriella che gli dà una figlia.

Ad apprezzarlo e riconoscerne la grandezza di autore ed interprete sono solo alcuni amici dei primi anni milanesi tra cui Gino Paoli che da tempo interpretava sue canzoni e che riuscì a fargli avere un contratto con la RCA e un consistente anticipo in denaro che il cantautore livornese dilapidò senza incidere un solo pezzo. Ai concerti per lui organizzati partecipa spesso sbronzo, o insultando la platea. Nonostante la scontrosità dovuta all'abuso di alcool, coltiva comunque alcune amicizie, come quella col calciatore friulano Ezio Vendrame, suo caro amico in quegli anni, che durante un incontro allo stadio Appiani con la maglia del Padova fermò il gioco per salutare pubblicamente Piero, dopo averlo riconosciuto per caso sugli spalti.

Continuò ad incidere con il consueto insuccesso mentre un qualche riscontro arrivò come autore: nel 1973 "Bambino mio" (scritta da Ciampi con Pino Pavone, un cantautore calabrese conosciuto da Ciampi nel 1960) fu cantata da Carmen Villani a Canzonissima (Villani aveva anche progettato di incidere un intero album con le canzoni di Ciampi, ma la RCA non approvò il progetto).

Da segnalare, tra il 1970 e il 1971, la collaborazione con Dalida, che, in occasione di una celebre puntata di "Senza Rete", interpretò (per poi inciderla nel 1975), il brano "La colpa è tua" (orchestrazione di Gianni Marchetti). Il testo, in realtà, è la ri-elaborazione, realizzata dallo stesso Ciampi, di un altro suo brano particolarmente significativo, "Cara": un brano carico di una sottile inquietudine esistenziale, sottolineata dall'interpretazione di Dalida.

Lo stesso anno Nicola Di Bari rifiutò "Io e te, Maria", che comunque incise l'anno dopo. Ed è proprio nel 1974 che la carriera di Ciampi potrebbe avere l'ennesima svolta: Ornella Vanoni contattò Gianni Marchetti perché avrebbe voluto incidere un intero album con le canzoni di Ciampi, ma questi era introvabile e quando ricomparve ormai il progetto era stato realizzato da Nada, compaesana di Ciampi, con l'album Ho scoperto che esisto anch'io.

Intanto Ciampi si trascinava da un club all'altro, spesso senza concludere i concerti e litigando con organizzatori, baristi e ascoltatori. In questi anni tornò spesso a Livorno.

Del 1976 è la sua storica apparizione al Club Tenco: la serata viene registrata ed anni dopo pubblicata anche su CD.

Tra la fine del 1976 e gli inizi del 1977 Ciampi prova ad esibirsi in concerto con alcuni amici conosciuti alla RCA: sono Paolo Conte, Nada e Renzo Zenobi, ma le serate non riscuotono molto successo; viene anche registrata una trasmissione televisiva, che però la Rai non trasmetterà mai. In compenso, in questi stessi anni, anzi sin dalla prima metà del decennio, in pratica non c'è trasmissione musicale di Radio Capodistria - emittente jugoslava all'epoca molto seguita in Italia centro-settentrionale - che non mandi in onda un suo brano.

Morì a Roma il 19 gennaio 1980 per un cancro alla gola, assistito dal suo medico, anche lui cantautore: Mimmo Locasciulli (che per ricordare l'amico incise, anni dopo, una delle canzoni di Ciampi: "Tu no").

GLI OMAGGI DEGLI ALTRI ARTISTI

Molti sono gli artisti che hanno reso omaggio a Piero Ciampi.

Tra i primi a ricordare l'autore livornese c'è Gino Paoli che ha portato in tournée il repertorio di Ciampi e che, nel 1980, ha inciso un album intero con canzoni di Ciampi, Ha tutte le carte in regola.

Anche l'amica Nada ha divulgato le canzoni di Piero Ciampi durante gli anni ottanta. Il gruppo new wave dei La Crus lo ha poi omaggiato nel loro primo album con la cover de il brano Il vino facendo conoscere la poetica di questo artista anche alle nuove generazioni.

Il gruppo acoustic-folk dei Mercanti di liquore ha dedicato a Ciampi, nell'album "CHE/COSA/TE/NE/FAI/DI/UN/TITOLO", la canzone "La moglie brontolona" come segno dell'ammirazione del gruppo per il cantautore livornese.

Anche il gruppo rock-folk dei Marmaja dedica un omaggio a Piero nel proprio album omonimo, "MarMaja" del 2004: "6 marzo", la cronaca dell'ultimo giorno in cui Ciampi fu visto a Livorno, alla "Osteria dei Terrazzini".

Il cantautore lucchese Marco Panattoni (cantante del gruppo Colectivo Panattoni) ha inciso nel suo CD "il Meccanismo" del 2003 la cover "Il Vino" di Piero Ciampi con la quale ha vinto l'edizione del 2000 del Premio Ciampi.

Renato Zero, nell'album La coscienza di Zero, gli dedica la canzone "L'aquilone Piero". Il cantautore Claudio Lolli ha dedicato alla controversa figura del livornese la poesia musicata "I musicisti di Ciampi".

Una famosa frase di una canzone di Zucchero Fornaciari (come da lui narrato durante una lunga intervista, ma riconosciuto solo in seguito ad una causa intentatagli dai parenti del defunto cantautore) è una citazione a Piero Ciampi "il mare impetuoso al tramonto, salì sulla luna e dietro una tendina di stelle… se la chiavò".

Il gruppo musicale Baustelle lo ha citato nella canzone "Baudelaire" (un verso della quale recita "nei fiori dei campi vive Piero Ciampi") del nuovo album "Amen". Anche Franco Califano lo ricorda con la canzone "Io non Piango".

Nel Febbraio 2006 si è svolto a Livorno il Francisco Festival, manifestazione celebrativa dell'amicizia tra Piero Ciampi e il pittore sardo Francisco D'Intremontes, al secolo Federico Sirigu. A Franzisco era dedicata la canzone Ha tutte le carte in regola, da molti erroneamente scambiata per un testo autobiografico.

Morgan (Marco Castoldi) pubblica nel 2009 il CD Italian Songbook vol.I ove interpreta alcune canzoni italiane degli anni '50 e '60. Tra queste vi è Qualcuno tornerà di Paolo e Roberto Ciampi che Morgan propone sia nel testo originale in italiano, sia in un adattamento in inglese composto dallo stesso Morgan (titolo That someone).

Piero Pelù nella sua tournèe estiva del 2009 insieme agli "Acquaragia Drom" canta "Il vino" in suo tributo.

Modifica questa wiki

Non vuoi vedere annunci? Effettua l'upgrade

Artisti simili

API Calls